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Come si può distinguere l'agricoltura intensiva dall'orticoltura?

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All'interno del settore agricolo si usano molti termini tecnici e spesso è difficile distinguerli. Agricoltura è un termine che racchiude la maggior parte delle pratiche agricole, ma cosa si intende per agricoltura intensiva e come si differenzia dall'orticoltura?

All'interno del settore agricolo si utilizzano molti termini tecnici e spesso è difficile distinguerli tutti fra loro. Agricoltura è un termine che racchiude la maggior parte delle pratiche agricole, ma cos'è l'agricoltura intensiva e come si differenzia dall'orticoltura?

L'agricoltura è definita come la scienza che si occupa della coltivazione del suolo, delle colture e dell'allevamento del bestiame. Comprende la preparazione di prodotti vegetali e animali da destinare all'uomo e la successiva distribuzione ai mercati. In poche parole, l'agricoltura è responsabile del cibo che mangiamo e dei vestiti che indossiamo. Negli ultimi anni, il panorama dell'agricoltura sta cambiando: sempre più agricoltori si uniscono e si impegnano a raggiungere l'obiettivo Net Zero.

 

Che cos'è l'agricoltura intensiva?

L'agricoltura intensiva, altrimenti nota come agricoltura industriale, è un'agricoltura che, naturalmente, comporta una notevole e intensa mole di lavoro, con l'obiettivo di ottenere la massima produzione possibile. L'agricoltura intensiva è nata dalle crescenti pressioni esterne cui erano sottoposti gli agricoltori per soddisfare le richieste degli intermediari, i quali devono produrre su scala molto larga. Senza interventi e sviluppo di nuove tecnologie, nuovi sistemi e processi, l'attuale sistema dell'agricoltura intensiva potrebbe non reggere ancora per molti anni. In parole povere, l'agricoltura intensiva mira ad aumentare il più possibile i prodotti raccolti per metro quadro di terreno. Questo obbiettivo comporta dei rischi ed è più difficile da realizzare in modo sostenibile.

 

Che cos'è l'orticoltura?

D'altra parte, l'orticoltura, una sottocategoria dell'agricoltura, è la scienza che sta alla base dell'estetica delle piante floreali, nonché la scienza e la commercializzazione della produzione di frutta e verdura commestibili, erbe e piante ornamentali. È anche conosciuta con il termine molto più comunemente noto: giardinaggio. L'orticoltura sta crescendo sempre più in popolarità grazie ai suoi numerosi benefici per la nostra popolazione e per il mondo che ci circonda.

Come l'agricoltura, anche l'orticoltura è un termine ombrello per molti tipi diversi di metodi di coltivazione. I tipi di orticoltura includono: Orticoltura in senso stretto (ortaggi), Pomologia (frutta a guscio e frutta), Viticoltura (uva - principalmente per la produzione di vino), Floricoltura (piante da fiore e alberi ornamentali), Gestione dei tappeti erbosi (manutenzione dei tappeti erbosi, sportivi e ricreativi), Orticoltura paesaggistica (produzione e cura di piante specifiche per l'architettura del paesaggio) e Fisiologia post-raccolta (per rallentare il deterioramento durante il trasporto e lo stoccaggio).

 

Le principali differenze tra agricoltura e orticoltura

 

5 fatti sull'orticoltura

  • In cosa consiste l'orticoltura? Comprende la coltivazione, la propagazione delle piante, la riproduzione delle piante, la produzione di colture e sementi, la fisiologia delle piante, la biochimica e l'ingegneria genetica. Riguarda in particolare ortaggi, alberi, fiori, tappeti erbosi, arbusti, frutta e noci.

 

  • Un elemento particolarmente interessante dell'orticoltura è che, naturalmente, è tutta a base vegetale. Non vengono utilizzati animali nella produzione degli alimenti, poiché i prodotti fanno parte delle vostre 5 porzioni di frutta o verdura al giorno! L'orticoltura si rivolge ai consumatori che vogliono ridurre il consumo di carne per motivi etici, religiosi o di sostenibilità.

 

  • L'orticoltura non è limitata alle grandi aziende agricole. Viene anzi praticata in un ambiente molto più piccolo. Può essere praticata semplicemente nel proprio giardino, per esempio, con tutta una serie di vantaggi.

 

  • Inoltre, elimina la necessità di trasportare i prodotti per chilometri, poiché i camion possono trasportare molti più semi che ortaggi o piante. I giardinieri più esperti possono anche imparare a raccogliere i semi alla fine di ogni ciclo per coltivarne altri. Questo significa anche che offre un'alternativa più sostenibile all'agricoltura. I chilometri di trasporto ridotti, uniti all'aspetto meno "meccanico" del processo (tutto sta nell'avere il pollice verde!) significano un maggiore rispetto della Madre Terra.

 

  • Alcuni studi dimostrano che il giardinaggio ha un effetto terapeutico e che è ottimo per la salute mentale, in quanto riduce i sintomi della depressione. In tempi di pandemie e disordini politici, è evidente la ragione della popolarità dell'orticoltura.

 

5 fatti sull'agricoltura intensiva

 

  • L'agricoltura ha come scopo principale il consumo umano, mentre l'orticoltura riguarda anche piante che non possono essere mangiate. Con la crescita della popolazione mondiale e le pressioni esterne per soddisfare la domanda, i settori dell'agricoltura devono essere creativi e affidarsi a costose attrezzature industriali per stare al passo con i tempi e con la domanda. Ecco qui che entra in gioco l'agricoltura intensiva!

 

  • L'agricoltura intensiva richiede in genere grandi aree di terreno e un'incredibile quantità di manodopera. In teoria, l'agricoltura intensiva potrebbe essere praticata in aziende più piccole, poiché l'idea generale è quella di massimizzare la produzione per metro cubo; tuttavia, gli spazi più grandi sono preferibili semplicemente perché i terreni più ampi danno luogo a rendimenti maggiori.

 

  • A seconda del Paese in cui opera, l'azienda agricola può spesso abbattere una grande quantità di alberi e habitat per fare spazio ai terreni agricoli. Detto questo, non bisogna pensare che si tratti di una pratica standard. In molti Paesi europei non è necessario abbattere alberi per fare spazio. Nel Regno Unito, ad esempio, la maggior parte dei terreni è già ideale per le aziende agricole e non c'è bisogno di deforestazione.

 

  • L'agricoltura intensiva è molto più "meccanica", per così dire, dell'orticoltura. In poche parole, l'agricoltura intensiva richiede macchinari potenti per soddisfare le esigenze, mentre, al contrario, l'orticoltura nasce semplicemente dalle mani dell'uomo.

 

  • Sempre più spesso i progressi tecnologici consentono una produzione più sostenibile nell'ambito dell'agricoltura intensiva. Ma sarà sufficiente?

 

Una delle principali domande che sorgono è la seguente: per raggiungere gli obiettivi Net Zero e contribuire a nutrire la popolazione mondiale in aumento, sarebbe opportuno insegnare alla popolazione mondiale i metodi dell'orticoltura? Dovremmo essere incoraggiati a tornare alle nostre radici e a coltivare il cibo nei nostri giardini o nei nostri appezzamenti, invece di affidarci all'agricoltura? Oppure l'industria agricola continuerà a spianare la strada verso un futuro più sostenibile grazie all'innovazione? Solo il tempo potrà dirlo.

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